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martedì 9 gennaio 2018

Le Ninfee di Monet

La serie delle Ninfee è un ciclo di circa duecentocinquanta dipinti realizzati dal pittore impressionista francese Claude Monet.
Nel 1883 Monet si trasferì in una piccola casa colonica presso Giverny, poco distante da Parigi, dove potè allestire un giardino con fiori di varia specie, bulbi, alberi di salice e molte altre piante. 
Ma il suo scenario preferito era il piccolo bacino fluviale ricco di ninfee, piante ornamentali che galleggiano sull' acqua rigenerandosi senza sosta. Lo si poteva attraversare grazie ad un piccolo ponte di legno in stile giapponese, tuttora esistente, circondato da un vero e proprio tripudio di fiori.
In questo piccolo paradiso Monet trascorse felicemente il resto della sua vita, dipingendo incessantemente quello che fu il motivo conduttore delle opere realizzate fino alla sua morte: le Ninfee. Tuttavia l'artista fu travolto da un grande tormento creativo, costantemente insoddisfatto  dall'esito dei suoi dipinti che, invece, riscossero un gran successo di critica e di pubblico.
La mia interpretazione trasforma uno di questi spettacolari quadri in un ciondolo, modellato con pasta polimerica e dipinto interamente a mano, con colori acrilici e vernici. 
Il tutto è incorniciato con del filo piatto d'alluminio, anch'esso modellato a mano.





lunedì 8 gennaio 2018

Campanelle

La storia dell' uso della campana si perde nella notte dei tempi. 
Il suo utilizzo è legato alla vita quotidiana dell' uomo ma anche alla sua religiosità, alla magia e alla superstizione.
Rintocchi festosi annunciano una nascita, lenti e profondi indicano una morte. 
In passato il suono delle campane scandiva il tempo e raggiungeva i contadini nei campi, talvolta segnalava il pericolo di un incendio o di un' imminente invasione. Annunciava la S. Messa invitando i fedeli a recarsi in chiesa.
Per sciamani, stregoni e sacerdoti il suono di campanelle avrebbe avuto la capacità  di scacciare il male e guarire le malattie.
Gli appestati si sorreggevano su un bastone alla cui cima erano legati dei campanelli perché  segnalassero il loro passaggio e i non contagiati potessero allontanarsi.
Spesso su di esse venivano incisi motti, simboli protettivi, frasi.
Oggi le campane portano gioia, annunciano un lieto evento e accompagnano i festeggiamenti dei momenti felici ma sono usate anche come oggetti decorativi, realizzate nei materiali più disparati destinate a svariati usi dai gioielli, ai profumatori d'ambiente a semplici oggetti da collezione. 
Famose sono quelle "di Capri" legate alla leggenda del pastorello che ne ricevette una in dono da San Michele. 
Le mie campanelle sono orecchini realizzati in pasta polimerica, come sempre modellata e dipinta a mano con colori acrilici, decorata con strass e perline.





Oppure in terracotta decorata con acrilici e paste sintetiche